Il Santuario dei Cetacei: dove si trova e quando visitarlo

Tre paesi, un obiettivo: è questo lo slogan del Santuario dei Cetacei Pelagos, la più grande area specialmente protetta d’importanza mediterranea riconosciuta dalla Convenzione di Barcellona e l’unica area marina internazionale, nata con lo scopo di “garantire uno stato di conservazione favorevole per i mammiferi marini ed i loro habitat, proteggendoli dall’impatto negativo delle attività umane”.

Il Santuario dei Cetacei: ecco dove si trova
Il Santuario dei Cetacei Pelagos è il frutto di un accordo sottoscritto a Roma nel novembre 1999 da Italia, Francia e Principato di Monaco ed entrato in vigore nel febbraio 2002. Le acque del Santuario Pelagos si estendono per 87.500 chilometri quadrati e 2.022 km di coste che comprendono il Golfo di Lione, tutto il Mar Ligure, parte del Tirreno settentrionale, corrispondente all’Arcipelago Toscano e il Mare di Sardegna, compresa la Corsica.
I comuni che aderiscono al progetto su base volontaria, sono 241, 129 in Francia, 111 in Italia e uno a Monaco. I comuni interessati a entrare a far parte dell’accordo per la protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat possono aderire firmando Carta di Partenariato, uno strumento che definisce alcune regole per promuovere azioni concertate di salvaguardia dei cetacei e di collaborazione tra tutti gli aderenti all’accordo.
Un patrimonio di biodiversità nel Santuario dei Cetacei
Il Mar Mediterraneo è da sempre un ambiente favorevole per i mammiferi marini. Fossili rinvenuti in Egitto dimostrano che delfini. balene e i loro antenati popolavano abbondantemente queste acque sin dall’antichità. Alberto I di Monaco, noto come il Principe dei Mari per la sua passione per i viaggi attraverso gli oceani, sosteneva di aver visto più cetacei dalla finestra del suo palazzo che dalle navi sulle quali aveva viaggiato.
Nel Santuario dei Cetacei Pelagos vivono regolarmente 8 specie diverse: la balenottera comune, il capodoglio, lo zifio, il globicefalo, il grampo, il delfino comune e la stenella. Inoltre, in alcune aree del Santuario viene occasionalmente avvistata anche la foca monaca. Purtroppo, però, anche nell’area del Santuario questi grandi mammiferi marini sono costantemente minacciati dalla presenza dell’uomo e dalle sue attività.
Le principali minacce al Santuario dei Cetacei
Il Mar Mediterraneo rappresenta solo lo 0,8% della superficie oceanica globale eppure in esso avviene il 13% del commercio marittimo mondiale e questo rappresenta una grave minaccia per i grandi mammiferi marini che nuotano in queste acque. Il Santuario Pelagos si trova, infatti, purtroppo in un punto nel quale le collisioni tra le navi e le balenottere comuni e i capodogli sono purtroppo frequenti,
Per questo motivo, per una maggiore tutela dei cetacei, nel 2023 Italia, Francia, Principato di Monaco e Spagna hanno promosso la designazione di aree marittime particolarmente sensibili (PSSA) da parte dell’Organizzazione Marittima Internazionale, che comprendono proprio il Santuario Pelagos e il corridoio spagnolo di migrazione dei cetacei . L’obiettivo è quello di introdurre misure obbligatorie per limitare il rischio di collisioni, come la riduzione della velocità e l’implementazione di alcune aree riservate, soprattutto in determinate stagioni. Il Santuario è nato proprio per mettere a punto strategie comuni così da ridurre tutte le minacce derivanti proprio dalle attività umane come la pesca e l’inquinamento ambientale e acustico.
Quando visitare il Santuario dei Cetacei
Non c’è una stagione migliore dell’altra per visitare il Santuario sognando di vedere i cetacei. I grandi mammiferi marini che si trovano nel Santuario vivono infatti abitualmente in queste acque, pertanto le percentuali di avvistamento sono molto alte, attorno al 95%. Nel corso dell‘anno, indipendentemente dalla stagione, sono tantissime le escursioni che vengono organizzate nel Santuario, dai tour guidati di osservazione dei cetacei a vere e proprie crociere.
È bene però ricordare che nel Santuario siamo noi ad essere ospiti e non viceversa, pertanto è d’obbligo il massimo rispetto e sarebbe auspicabile evitare qualsiasi mezzo di navigazione a motore per non disturbare gli abitanti di queste acque e per non mettere in pericolo i loro cuccioli.
